Un
tempo nella savana viveva una tigre molto sanguinaria, di
giorno dormiva e di notte assaliva i branchi di erbivori
(gazzelle, facoceri, giraffe), per poi mangiare i cuccioli
che per lei erano più buoni.
Un giorno molti branchi, che erano stati più volte assaliti,
si riunirono e decisero di trovare una soluzione. Siccome
nessuno aveva un'idea decisero di incontrarsi nuovamente
dopo tre settimane.
Tutti pensarono e ripensarono sul da farsi, anche molti
anziani decisero di unirsi agli altri e così si formò un bel
gruppo.
Nel giorno prestabilito tutti si ritrovarono sotto un grande
albero e ognuno disse quello che secondo lui era giusto
fare.
Alla fine si decise che si doveva scavare una buca e
metterci sopra tante foglie, così la tigre non se ne sarebbe
accorta e ci sarebbe caduta dentro.
Si doveva però trovare un volontario che facesse da esca per
attirarla.
Allora un facocero molto coraggioso si offrì e nella notte
prestabilita si mise vicino alla buca.
Però quella notte le cose non andarono proprio come si era
previsto, la tigre si accorse della trappola, girò attorno
alla buca e si mangiò il facocero.
Allora i branchi si riunirono ancora e stavolta una scimmia
si fece avanti, credendosi la più furba.
Spiegò il suo piano, che consisteva nel costruire un cappio
con una liana per intrappolare la tigre per una caviglia.
Poi tutte le scimmie avrebbero tirato le liane e la tigre
sarebbe rimasta sospesa.
La scimmia, quella notte, fece tutto quello che aveva
illustrato ai compagni, ma anche questa volta la tigre se ne
accorse, riuscì a saltare sul ramo più basso e mangiò la
scimmia.
"Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".
Giulia T.
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