"Ma devo proprio andare a letto?", chiese Roberto.
"Non ne ho proprio voglia!!", disse, e si rintanò nell'angolo dove teneva tutti i suoi giochi. Quell'inverno non passava mai e le sere arrivavano troppo presto. Sarebbe stato molto più facile andare a dormire perché il sonno gli faceva chiudere gli occhi, dopo una lunga giornata estiva... Invece non riusciva mai ad addormentarsi, e quando succedeva faceva sogni bruttissimi...
A Roberto piaceva tantissimo poter stare sveglio, vicino al suo babbo che leggeva il giornale sul divano, oppure accoccolato sul tappeto insieme alla sua gattina Mufi. Ma a quanto pare tutto questo non era possibile, perché arrivava sempre, inesorabile, l'ora di andare a letto: le otto e mezza!
"Quando sarò grande, potrò stare alzato anch'io e fare tardi come il babbo!", pensò, mentre Mufi ronfava felice.
Improvvisamente si sentì un rumore fuori, seguito da piccoli gemiti. Il babbo di Roberto si precipitò all'esterno e trovò una cesta davanti alla porta di casa.
Dentro alla cesta, avvolto in una coperta rossa, c'era un minuscolo cagnolino, tutto tremante e con il pelo bianco come la neve.
"Posso tenerlo?", chiese timoroso Roberto. Il babbo ci pensò un po' su, poi rispose: "Va bene, lo porterò in casa, ma tu devi promettermi che non ti farai pregare tutte le sere per andare a letto! Cominci a diventare davvero noioso!".
Roberto entrò in casa felicissimo, tenendo in braccio il cagnolino, che era morbidissimo e caldo. "Voglio chiamarlo Neve, il suo pelo è così candido...", disse sedendosi sul divano.
Il babbo era pensieroso. Ora sarebbe stato ancora più difficile convincerlo ad andare a dormire, perché Roberto avrebbe voluto giocare anche con Neve, oltre che con Mufi. Gli venne però un'idea: portò nella camera di Roberto la cesta con sopra un piccolo cuscino che aveva trovato in soffitta e vi sistemò dentro Neve. Così gli sarebbe stato più facile convincere il suo bambino e Roberto avrebbe finalmente dormito bene, in compagnia del suo nuovo amico.
E così, per tutto quel lungo inverno, Roberto non ebbe più paura del buio e dei brutti sogni, e addirittura non vedeva mai l'ora di andare a letto per poter sentire vicino a sé il calore di Neve...
DANI