Bimbi di paesi lontani





Nel corso di alcuni dei miei viaggi ho incontrato tanti bimbi, e proprio loro mi hanno regalato le emozioni più belle.
Vorrei dedicare ai bimbi di tutto il mondo questa pagina, con la volontà di continuare a credere sempre e comunque nella loro sincerità e purezza, nel loro mondo ricco di fantasia e poesia, nonostante tutto, al di là di ogni sofferenza e tragedia, oltre il dolore e l'ingiustizia che troppo spesso negano loro il diritto ad una vita serena.


Giordania    Cuba    Marocco    Australia    Stati Uniti    Messico e Guatemala

Le date dei miei viaggi


      GIORDANIA   


I bambini di Petra camminano scalzi e hanno i vestiti impolverati, perché le rocce rosse nelle quali è scolpita quella città antichissima si sgretolano di continuo, consumandosi con lo scorrere inesorabile del tempo.
Nelle mani nascondono piccoli oggetti trovati fra le pietre, minuscole lance e monete provenienti da epoche lontane, che cercano di darti in cambio di qualche caramella non appena ti avvicini a loro incuriosito.
A cavallo, lentamente e guidati da un beduino, si può raggiungere il Tesoro, uno dei templi più conosciuti di Petra, attraverso il lunghissimo "siq" stretto fra pareti di roccia altissime.
Percorrere la valle a dorso di un dromedario ciondolante, poi, è un'esperienza unica. Lo spettacolo di questi capolavori scolpiti nelle rocce è incredibile, tutto ciò che vedi è la dimostrazione che altri popoli, prima di noi, possedevano un alto livello di conoscenza e una cultura già molto evoluta. Le pareti interne delle stanze sono perfettamente squadrate, e ti chiedi come il popolo dei Nabatei abbia potuto renderle così perfette, più di duemila anni fa... Ed è bellissimo vedere, mentre ci si allontana, tutte quelle manine alzate che ti salutano... Saranno il ricordo più bello di questo viaggio.




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      CUBA   


I bambini di Cuba sono bellissimi, con le divise colorate della scuola. Camminano per strada, all'Avana o nelle campagne, tra casette coloniali e piantagioni di tabacco, e il loro mondo sembra perfetto così com'è, tanto sono radiosi i loro sorrisi.
Sai che sono poveri, che non hanno neppure la carta su cui scrivere, eppure incontrarli mentre escono da scuola ti da' una sensazione di estrema serenità e hai l'impressione che loro siano molto più felici di noi.
Poi ne vedi altri nelle spiagge, o lungo le strade, soprattutto ragazzini adolescenti. Porto ancora nel cuore il sorriso di un ragazzino, dopo che gli ho regalato una maglietta. Il suo sguardo riconoscente, gli occhi che si sono illuminati, sono stati un regalo molto più grande di quello che ho fatto io a lui.




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      MAROCCO   


I bambini del Marocco sono ovunque! Ne incontri tantissimi, ai lati della strada, intenti a vendere le loro mercanzie in luoghi sperduti vicino al deserto, lontano da centri abitati, o con la mano protesa all'interno della tua automobile alla ricerca spasmodica di penne biro e di caramelle.
Ci sono quelli molto gentili, che chiedono "per favore" e quelli più bruschi, che ti strappano letteralmente dalle mani quello che hai deciso di regalargli.
Poi ne incontri qualcuno ad ogni sosta, c'è sempre un posteggiatore oppure un custode improvvisato della tua vettura; c'è la bimba che ti chiede se le regali il tuo fermaglio per capelli, quella che aiuta i genitori a tessere un tappeto, il ragazzo che si improvvisa guida per farti visitare un'oasi, una kasbah, un negozio di artigianato locale... C'è il bambino che ti lava la macchina, anche se non glielo avevi chiesto, quello che ti vuole vendere animaletti intrecciati con le foglie di palma...
Jamel, Ahmed, Fatima... nomi comuni in Marocco, ma ognuno di loro è così particolare.
E' impossibile non farsi contagiare dalla loro vitalità.




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      AUSTRALIA   


In Australia i bambini non sono poi così diversi da quelli europei. E' anche difficile capire quali sono cittadini originari e quali semplici turisti come me...
Ma quando si attraversano piccole cittadine dell'interno, nel Northern Territory, dove si possono incontrare alcuni "aborigeni", allora il discorso cambia. Ce ne sono di piccoli, in braccio a donne dalla pelle scura, con i tratti tipici della popolazione originaria: le narici larghe, i capelli ricci o mossi. Ne ho visti giocare a pallone dietro un camion, tra un emporio, un distributore di carburante e quattro case.. Purtoppo gli australiani aborigeni non guardano di buon occhio il "bianco", che ha tolto loro la terra di cui fino a due secoli fa erano i proprietari assoluti, anzi abbassano letteralmente lo sguardo, quando ne incontrano uno.
Ma i bambini non hanno ancora questa malizia, ti guardano con occhioni quasi stupiti...




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      STATI UNITI   


L'America è così vasta e varia che è difficile parlare dei bambini americani in generale. E poi, chi sono, gli americani? Ormai è più facile parlare di "crogiolo" di razze... Posso solo dire che ho visto molti bambini, in città piccole e meno invase dai turisti, che facevano colazione con hamburger, patatine, coca cola e via dicendo alle 8 di mattina! Il risultato è che purtroppo se ne incontrano tanti, in giro, un bel po' cicciottelli. Non per niente quello dell'obesità è un problema tipicamente americano...



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      MESSICO e GUATEMALA   


Mi hanno colpito tantissimo i bimbi incontrati là... Quelli di Teotihuacan intenti a vendere animaletti in terracotta e fischietti, le bambine del Chiapas che vendono braccialetti coloratissimi, con visi seri e già un po' adulte, perché probabilmente per loro l'infanzia è solo una questione di età e non uno stato di spensieratezza (come invece dovrebbe essere per tutti i bambini...). E poi i bimbi piccolissimi, infagottati dentro coperte a Città del Messico e portati in braccio dai padri.. Certo questo sistema è meno comodo del passeggino, però fa tanta tenerezza vedere, anche di sera, tutti quegli uomini messicani che portano amorevolmente con sé i propri figlioletti...
Indimenticabile il sorriso dolcissimo di una bimba, Maria Fernanda, a Taxco, la città dell'argento in Messico.
In Guatemala il discorso non cambia: bambine vestite come le madri, con i costumi tradizionali e che lavorano come gli adulti, o fabbricando braccialetti con dita agilissime, o vendendo stoffe e tessuti. Ce ne sono davvero tanti, forse troppi, di bimbi che vendono qualcosa, ma per loro è questione di vita. Uno di loro si è persino arrabbiato con me perché non ho comprato niente!
A Livingston, un piccolo villaggio, c'è un'atmosfera del tutto diversa dal resto del Guatemala. I bambini hanno la pelle scurissima e giocano per strada, ovunque si sentono le note della musica reggae e molti parlano inglese. Così è anche in Belize, dove ho visto più sorrisi e più serenità che non in Guatemala, dove la gente non è per niente allegra, perchè vive in uno stato di povertà estrema.
Ho il ricordo di un bimbo, a Livingstone, che vendeva fiori di ninfea trasportato sul fiume dalla sua canoa in legno. E quello, ancora più vivo, di tutti i bimbi di Chichicastenango trasportati dalle donne in spalla, avvolti da stoffe coloratissime...







I MIEI VIAGGI (quelli verso mete più lontane)

GIORDANIA - agosto 1993; CUBA - febbraio 1998; MAROCCO -  aprile 2000; AUSTRALIA - agosto 2000;
STATI UNITI - luglio-agosto 2001, con "Avventure nel Mondo";
MESSICO, GUATEMALA e BELIZE - agosto 2003, con "Avventure nel mondo"; NEW YORK - aprile 2007.

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