La pagina di Giulia B.

       

Il principe e il lapislazzulo blu

 




 

C’era una volta tanto tempo fa, ancora nel Medioevo, un piccolo ragazzo figlio di un servo.
Il ragazzo e il padre lavoravano in un palazzo romano ad Aquileia. Il ragazzino era simpatico, gentile e molto sapiente. Il suo nome era Livio.

Una notte il padre prese Livio e lo portò nella capanna dove dormivano gli schiavi e gli disse: “Il nostro re è ammalato e tu dovrai salvarlo portandogli il lapislazzulo blu che si trova al di là del monte Cenere”. Il figlio annuì.
Così prese un piccolo pezzo di stoffa, ci mise dentro alcune bacche e iniziò il viaggio.

Cammina, cammina il ragazzo vide una luce provenire da un cespuglio al centro della radura a piedi del monte Cenere, si avvicinò e notò una piccola fata ferita da un graffio.
Livio la raccolse, la curò, e se la mise sulla spalla perché voleva portarla con sé .
Livio e la fatina Liana fecero amicizia. Arrivarono a destinazione ma prima della caverna dove si trovava il diamante c’era un bosco di rovi.
La fata fece apparire una spada che diede a Livio e quest’ultimo la usò per tagliare i rovi.

Arrivarono così davanti ad essa, ma c’era un leone dagli occhi rossi e il pelo dorato. Livio si trovò in difficoltà perché la spada si era rotta tagliando l’ultimo rovo. Ad un certo punto, dal nulla venne fuori uno gnomo. Aveva un miscuglio fosforescente che mise sugli occhi del leone che non vedendo più cadde a terra.
Livio entrò nella caverna e prese il lapislazzulo.
Tornò a casa dal padre e quest’ ultimo diede la pietra al re. Per premiarlo della sua impresa lo incoronò principe.

Livio governò con saggezza e tutti vissero felici e contenti.

                                                                                     Giulia B.
                      
 


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