Era un giorno triste per la piccola Cuordolce … Piangeva per aver perso Azzurrino il suo principino… Le sue lacrime con il tempo inondarono tutta l’isola Felicità. Arrivò l’inverno e le sue lacrime diventarono piccoli ghiacci che gelarono il cuore dei suoi simpatici amici orsetto, ranocchio e coniglietto. Si era raggelata anche lei, perdeva intorno piccoli pezzetti di ghiaccio. La cosa più fredda era il suo cuore raffreddato perché Azzurrino se ne era volato via !
Arrivò Natale e
orsetto, ranocchio e coniglietto decisero di preparare della
legna per un bel focherello.
I suoi amici erano
pieni di gioia così per festeggiare chiamarono i fauni della
foresta e le piccole follette al servizio della
principessina.
Il piccolo popolo di
Felicità era pieno d’arcobaleno nel cuore. Ma la
principessina smise di nuovo di sorridere. Così i suoi
piccoli amici le chiesero cosa le stesse accadendo. Passarono i giorni, le notti, la luna si fece piena tanto che rischiarava i piccoli laghi di Felicità. Ma nessuno tornava.
La principessina si
intristiva sempre più. Così si rivolse al volto di pietra di
suo padre, il vecchio Re, morto anni prima, che albeggiava
al centro dell'isoletta: Oh, Padre, rivolgo a Voi le mie piccole e umane preghiere, perché Voi oltre ad essere re, padre, foste un dio buono, il dio Egeo che salvò da quel grande terremoto quest’isola e gli diede quest’aspetto magico, colorato e vivo. Possiate guidarlo come una bussola, possiate salvarlo dai malanni delle bestie feroci e io vi prometto che regnerò su quest’ isola con lealtà, amore, amicizia e rispetto per le sue piccole creature!”. Il caro e vecchio sire non rispose ma una folata di vento si alzò da terra e sradicò grandi radici d’alberi, trasformò i piccoli coniglietti in aquile dalla acuta vista per vegliare su Azzurrino e prese un po’ di speranza dell’isola di Felicità per infonderla nel principe.
Nell’isola del Sole
le aquile avvertirono Azzurrino, le radici bloccarono il
passaggio alle bestie e la speranza gli diede forza. Quel giorno gli occhi della principessa si riempirono di lacrime sincere e d’amore, si sposarono con tutte le creature dell’isola e regnarono su quella terra nella felicità, speranza e amore con l’occhio vigile e forte del vecchio Sire.
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